lunedì 7 novembre 2011

L'ombra del vento (Carlos Ruiz Zafon)

Lettura terminata. Peccato...  "L'ombra del vento" è il terzo libro di Zafon che ho avuto occasione di leggere ed è senza ombra di dubbio il migliore. Mi spiace davvero che sia finito!
E' un altro libro che parla di libri. Libri "maledetti", libri che vivono nella vita di chi li legge....

Lo stile di Zafon è molto coinvolgente, la storia si snoda una pagina dopo l'altra e svela risvolti inaspettati con una maestria che rende l'autore fluido anche nei passaggi più intricati e apparentemente meno chiari.

Ho letto questo libro dopo aver letto "Il gioco dell'angelo" e devo dire che, mentre in quel caso mi sono sentita un po' smarrita, ho perso probabilmente qualche cosa per strada e la narrazione mi è sembrata un po' troppo confusa, con "L'ombra del vento" mi sono trovata a che fare con una storia misteriosa - il mistero, il buio, la suspense mi par di capire che siano delle costanti nei romanzi di Zafon - che somma una buona dose di tensione, amore e sentimento mettendo in gioco personaggi che hanno ognuno un ruolo fondamentale nella narrazione. Nessun personaggio passa in secondo piano, questa è stata la sensazione che ho avuto leggendo il romanzo. Anche colui o colei che può apparentemente sembrare un personaggio di poco conto, ben presto dimostra di rivestire un ruolo importante in un determinato frangente.
Zafon propone una storia nella storia. Alterna a racconti in prima persona situazioni che vengono presentate come ricordi di tempi passati. Fa palpitare i cuori dei suoi personaggi - che si tratti di odio, di amore, di rimorso, di rimpianto si tratta sempre di personaggi che vivono intensamente le situazioni che li riguardano - e ciò si trasmette al lettore che riesce ad entrare nella storia ancor più di quanto vorrebbe. Almeno per me è stato così.

Prima di proseguire è d'obbligo una precisazione. Dei tre libri di Zafon che ho letto l'ordine è stato il seguente:
* Marina
* Il gioco dell'Angelo
* L'ombra del vento.


"L'ombra del vento", però, è stato scritto prima de "Il gioco dell'Angelo" e - perdendomi nei meandri della lettura di quest'ultimo - ero stata indotta a pensare che avrei dovuto invertire l'ordine di lettura per avere maggiore chiarezza. Ho trovato diverse similitudini tra i due romanzi: avevo anche creduto che fossero due racconti consequenziali l'uno all'altro ma solo durante la lettura mi sono resa conto che non può essere così. Alcune situazioni sono le stesse - penso al Cimitero dei Libri Dimenticati - così come comuni sono alcuni personaggi (penso al libraio Sampere e a suo figlio Daniel) ma hanno un ruolo che non si addice a quello ricoperto ne "Il gioco dell'Angelo". Questi due personaggi sono presenti sia nell'uno che nell'altro romanzo, sono sempre loro nel senso che sono il libraio Sampere e suo figlio ma la loro vita ha risvolti diversi da un romanzo all'altro. Penso anche ad Isaac, il custode del Cimitero dei Libri Dimenticati...
Tutto questo per dire che non è indispensabile dare un ordine preciso alla lettura dei due romanzi visto che sono comunque racconti a se stanti. Questa, almeno, è la sensazione che ho avuto io... correggetemi se sbaglio!

La trama... Bhè, non la svelerei nemmeno sotto tortura perché non ho nessuna intenzione di togliere il gusto di leggere il libro a chi non l'avesse ancora fatto. Mi limito a qualche accenno sui protagonisti e ciò aiuta anche a capire - seppur in parte - il racconto.

* Daniel è un ragazzino orfano di madre, vive con suo padre nella Barcellona degli anni '40. Un bambino come tanti altri che, però, ad un certo punto della sua vita, fa un'esperienza che lo segnerà per sempre: nella mattina del suo undicesimo compleanno suo padre lo porta in un luogo misterioso. Si tratta del Cimitero dei Libri Dimenticati. Un luogo misterioso e suggestivo in cui trovano dimora centinaia di libri per lo più dimenticati. Come vuole la tradizione, suo padre lo invita a sceglierne uno a ad "adottarlo" prendendosene cura per sempre. Sceglie "L'ombra del vento", scritto da un autore a lui sconosciuto: Juliàn Carax. Comincia qui l'avventura di Daniel: entusiasta per aver letto quel libro, si mette alla ricerca di altri libri di quell'autore ma scopre che c'è un sinistro figuro che ha bruciato tutti i libri di Carax ed è alla ricerca di quelli ancora in circolazione, per bruciarli.

* Lain Coubert: è questo il nome che usa quell'uomo misterioso ed è lo stesso nome che Carax ha usato nel suo romanzo per impersonare il diavolo. 

* Juliàn Carax: è il misterioso autore del romanzo che trova Daniel ed attorno al quale si alimentano le sue curiosità.

Questo è solo l'inizio. La vita di Carax e quella di Daniel si intrecceranno in trame sempre più fitte, con colpi di scena inaspettati, con l'arrivo di un numero nutrito di personaggi che daranno un fondamentale contributo alla storia.

E' un romanzo che, personalmente, mi ha molto coinvolta. Le descrizioni di Zafon sono sempre molto efficaci, tratti di colore che permettono di dipingere le situazioni così come le si potrebbe vedere in un quadro. L'ambientazione di fondo è quella di una Barcellona misteriosa, il racconto corre in più punti sul filo di lana e la capacità dell'autore di intrecciare storie senza indurre il lettore a perdere il segno rendono giustizia ad un romanzo che - non credo di sbagliare - posso considerare il migliore di Zafon.

L'immagine di copertina ben rappresenta l'avvio della storia: un uomo con un ragazzino camminano mano nella mano lungo un viale nebbioso. Mi piace pensare che si tratti di Sampere e di suo figlio Daniel che si incamminano verso il Cimitero dei Libri Perduti e verso l'avvio di una storia inimmaginabile.

Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 2011 in Spagna e, malgrado un'iniziale lentezza nella sua diffusione, è diventato ben presto un caso editoriale grazie ad un maestoso passaparola che ne ha fatto un grande successo. L'edizione che ho letto io - presa in biblioteca - è del 2006 ed è la prima Oscar Mondadori. Leggo, però, che le edizioni fino ad ora stampate sono ben 36! Un vero record.
E' un libro "vissuto", quello che ho avuto io tra le mani, nel senso che si capisce bene che è stato letto da molte persone: ennesimo segno del successo avuto dal romanzo tra il pubblico.
***
L'ombra del vento
Carlos Ruiz Zafon
Oscar Mondadori
12.00 euro

6 commenti:

  1. E' fantastico, un cerchio perfetto! L'ho letto tutto d'un fiato è lh'ho trovato meraviglioso!

    RispondiElimina
  2. mi hai incuriosito, l'ho comprato tempo fa e ancora non l'ho letto.........grazie del suggerimento!buona giornata!

    RispondiElimina
  3. Sî Stefania, meglio non svelare detagli del romanzo... Sono contenta che ti abbia piaciuto. Adesso mio figlio sta leggendo il primo romanzo di Zafón (penso che l'abbia scritto ai 17 o 18 anni), una storia giovanile con gli stessi ingredienti che riempiono tutti i suoi romanzi: la nebbia, il mistero, la suspense, personaggi diabolici... Si chiama "Il principe della nebbia." Io l'ho letto quest'estate e per essere un romanzo di esordio non è niente male. Buona settimana.

    RispondiElimina
  4. Adora Barcellona e divoro tutti i libri che sono ambientati in questa città però questo non mi ha detto proprio niente, l'ho letto tutto ma non è mai decollato.

    RispondiElimina
  5. L'ho letto e l'ho adorato. Anche io li ho letti nello stesso ordine e continuo a credere che andavano invertiti e che uno sia il seguito dell'altro, ne L'ombra del vento ci troviamo alle generazione seguente. non credi?
    Buon anno!

    RispondiElimina
  6. Stefania magari a distanza di tanto tempo da quando hai letto i due libri non ricorderai i particolari, ma i Sempere padre e figlio di cui si parla ne Il gioco dell'angelo NON sono gli stessi di quelli de L'ombra del vento!
    Il vecchio Sempere di cui si parla ne Il gioco dell'angelo è il nonno di Daniel de L'ombra del vento e in quest'ultimo romanzo non appare essendo infatti morto ne Il gioco del'angelo, mentre Sempere figlio de Il gioco dell'angelo è il padre di Daniel. Questa è una differenza importante ai fini della storia e della conseguenzialità.
    I due romanzi sono opere da poter di certo leggere anche separatamente, quindi solo uno o solo l'altro, ma letti entrambi hanno molto più senso. E nonostante Il gioco del'angel sia il prequel de L'ombra del vento, io consiglierei di leggere prima quest'ultimo e poi l'altro.
    Il terzo libro della saga del Cimitero dei Libri Dimenticati, cioè Il Prigioniero del Cielo, non penso si possa leggere senza aver letto gli altri due, se no non si capisce gran che, perchè in quel caso si che i personaggi sono esattamente gli stessi dei due romanzi precedenti e si fa sempre riferimento a ciò che è acccaduto prima: ci sono infatti sia Daniel, che David, che Fermin (che qui tra l'altro assurge al ruolo quasi di portagonista).

    Comunque, una bellisisma saga, non c'è che dire!!

    Un bacione!!!

    RispondiElimina