martedì 20 luglio 2010

La casa degli amanti indecisi (Chris Killen)

Probabilmente non sono capace di cogliere l’originalità e la genialità di un racconto così. Evidentemente è un mio limite. Sicuramente sono una lettrice più classica (anche se a dire il vero non mi ritengo affatto tale visto che mi piace stimolare il mio intelletto con letture che spaziano da un genere all'altro e senza pregiudizi di partenza).
Fatto sta che il romanzo La casa degli amanti indecisi, dell’esordiente Chris Killen non mi è piaciuto.

Trovo che sia un romanzo frammentario, confuso, scritto quasi in modo frettoloso: probabilmente è uno stile ben preciso quello che si vuole presentare al lettore ma a me non è risultato per niente gradevole.
Il fatto che sia strutturato in capitoli brevi alleggerisce un po’ la pena visto che non si deve portarla più di tanto per le lunghe… Capitoli che si leggono in fretta e che, lo ammetto, lasciano la voglia di leggere quello successivo ma per il semplice fatto che ci si interroga su dove vorrà andare a parare l’autore.

La storia… Onestamente faccio fatica a trovarla. La storia di un amore che sembra non avere spina dorsale fin dall’inizio. Una storia monocorde, poco avvincente, pesante a tratti. Per di più raccontata saltando da un personaggio all’altro, da un racconto in prima persona ad uno in terza per far intersecare le vite dei personaggi in uno strano modo l’una all’altra. In alcuni punti mi sono persa e ci ho capito ben poco.
Già la scelta dello stesso nome per due personaggi della storia mi è sembrata sulle prime poco originale. Poi, per darmi un motivo per andare avanti con la lettura, ho pensato che magari era un modo per costringere il lettore a stare attento a ciò che leggeva, individuando due diverse personalità in modo netto, differenziando due personaggi molto diversi tra loro. E sono andata avanti con la lettura (anche perché non è mia abitudine lasciare i libri a metà).

WillWilliam è un ragazzo che ha uno strano rapporto con il mondo. Una personalità piuttosto piatta e insulsa, incapace di esprimere i propri sentimenti, incapace di parlare quando sarebbe il momento di parlare e di tacere quando invece le parole sarebbero di troppo. E’ alla ricerca disperata di un amore. Tanto disperata che, quando arriva, non sa proprio come nutrirlo, quell’amore. Un personaggio apatico, pessimista, immotivato…
Alice è la sua ragazza. Una ragazza che arriva all’improvviso nella sua vita e con la quale trascina in avanti un amore che arriva ben presto a saturazione. E arrivano i silenzi, le cose non dette, i pensieri che non diventano mai argomento di comunicazione. Il vuoto. Un vuoto assordante. Di quelli che lasciano senza fiato. Lei si rende conto di ciò che sta accadendo, tra i due manca il dialogo: un copione molto sfruttato quello del silenzio, del “niente da dirsi”….
WillWilliam è un amico (o ex amico) di Will. E’ un artista. Ha avuto molto più successo di lui ed è apprezzato e stimato per la sua originalità. Quella stessa originalità che a Will dà quasi sui nervi. Si frequentano ogni tanto fino a che – poco originale pure questo – non inizia a fare coppia fissa con la sua ragazza, quella che ben presto diventerà la sua ex ragazza.

Una storia che ha poco da dire, che si fa fatica a mettere in ordine, che non mi è sembrata una storia da ricordare. Probabilmente più che sulla storia in quanto tale l’autore ha voluto calcare la mano sulla psicologia dei personaggi. Il tormento di Will, le sue paranoie, le sue indecisioni, le sue fantasie… E in parallelo quelle di Helen – un personaggio che somiglia molto a Will, e non certo dal punto di vista fisico – anche lei continuamente immersa in un mondo fatto di immaginazione, di rifiuto, di incertezze. Magari i tratti di questi personaggi vengono pure dipinti in modo efficace (l’uso delle frasi che sembrano quasi mozziconi di sigarette fumate per metà mi fa pensare a quel carattere instabile e proprio lineare che l’autore descrive nei vari personaggi) ma questo non basta a farmi dire che si tratta di un bel romanzo. Non l’ho ritenuto tale fin dalle prime pagine e probabilmente la prima impressione ha poi vincolato tutto il resto.

Tra l’altro, la narrazione è farcita di volgarità , scene di sesso (consumato anche tra Will e Alice davanti agli occhi del suo ex ragazzo… volutamente davanti agli occhi del suo ex ragazzo senza che lui riesca a dire una parola… e ad un certo punto mi sono pure detta: ma questo è scemo o ci fa?), perversioni di diverso tipo che introducono un altro (strano) personaggio… Helene, ragazza contattata on line da Will per girare un filmato porno e pagata per questo. Mha. Una forzatura anche questa, secondo me.

Non sono riuscita a cogliere la genialità di questo autore. Un giovane autore esordiente - classe 1981 – che onestamente mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Non ho proprio travato nulla di ciò che viene detto in presentazione del libro, sull’ultima di copertina:
Chris Killen tocca con grazia le corde di coloro che vivono l’innamoramento come estasi e tormento, tutti accomunati dall’inevitabilità di declino, caduta e fine di un amore.
Mha. Io non ci ho trovato nessuna grazia. Quale grazia nell’usare termini volgare a sproposito? Quale grazia? Nessuna.

Oppure:
Un debutto narrativo abile e brioso. Un romanzo che pulsa energia. ( The indipendent ).
Energia? Ma quale energia arriva da un personaggio che passa tutto il giorno davanti alla tv o davanti al computer a guardare filmati porno? Ma dai… Il mio concetto di energia evidentemente è diverso da questo… (a dirla tutta ha un motivo per cercare tra i filmati pornografici inseriti in rete... ma per affrontare il problema che gli si è posto credo che si potrebbe fare altro, non visionare forsennatamente tutto ciò che la rete proprone con quel contenuto... leggendo la soria si riesce a capire meglio, questo si, lo si capisce).

E poi lo stile di scrittura imperfetto, come se le parole volessero sfidare il lettore in una gara di chi è più rapido… Rapido a trasmettere concetti… Rapido a leggere… Fresi minime, brevissime… E anche qualche scorrettezza grammaticale, di quelle che proprio mi danno sui nervi. Virgole fuori posto, trattini… Niente virgolette nei discorsi diretti (non sempre… ma quando capita è irritante!), pensieri che si alternano a dialoghi fatti a voce alta senza che vi sia nessun segno grammaticale che faccia capire la differenza…

Un solo esempio, già nelle prime pagine:
Will chiama al telefono fisso. Alice risponde. Diventa un’altra. E’ in piedi nel corridoio e le tramano le ginocchia. Ride tre volte. – Sarebbe meraviglioso, - mi dice dopo, - con Will. Devo trovare qualche cosa di carino da mettermi.
Va in bagno e apre l’acqua della vasca ….
Insomma… vi sembra una punteggiatura corretta? Che rende più gradevole la lettura? A me non risulta affatto più gradevole, anzi.

La casa degli amanti indecisi – che nel suo titolo originale The Bird Room e dalla lettura si capisce perchè... nulla di volgare, però! - nell’edizione che ho io fa parte della collana Stile libero Big di Einaudi editore. La copertina propone un fondo che simula il tronco di un albero con dei buchi dai quali si vede l’immagine di una donna che, però, viene presentata in modo misterioso. Prezzo di copertina 15.50 euro per 168 pagine.
Per fortuna l’ho preso in biblioteca altrimenti credo che mi sarei pentita di aver speso 15.50 euro per un libro così. Pur volendo concedere l’attenuante dell’autore alle prime armi, della sua giovane età, della possibile maturazione che possa avere da qui in avanti, ciò non mi ha aiutata ad apprezzare di più il suo libro. Un autore acerbo e frettoloso che, comunque, non boccio del tutto perché riesce a dare un suo stile alla scrittura con una buona dose di coraggio. Magari sarà un modo per differenziarsi dal "volgo" di aspiranti scrittori... magari sarà pure un nuovo stile, uno stile modeno che non sono riuscita ad apprezzare appieno.

A chi potrebbe piacere un romanzo così?
Me lo sono chiesta. E mi sono detta che, probabilmente, questo genere potrebbe piacere a chi ama i racconti particolari, i romanzi fuori dalle righe, lontani dal classico stile narrativo dei grandi della letteratura moderna ma anche passata. Chissà, magari prima o poi diventerà pure un autore di grido... Resta il fatto che a me la sua opera prima non è piaciuta!
***
La casa degli amanti indecisi
Chris Killen
Stile Libero Big - Einaudi Editore
168 pag.
15.50 euro

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