martedì 2 maggio 2023

Il filo della tua storia (N. Erlick)

Raramente leggo libri usciti di recente. Chi mi segue lo sa.

Ancora più raramente se sono molto pubblicizzati soprattutto in rete da chi, ancor prima dell’uscita, ne caldeggia l’acquisto. Solitamente lascio decantare ed attendo un po’ se il genere mi più piacere.

Ho avuto occasione di leggere Il filo della tua storia perché adatto per una challenge a cui sto partecipando ma devo ammettere di aver trovato tra le mani una storia lenta, ripetitiva, noiosa almeno per un buon 60% delle lettura.

La trama è originale, non posso dire il contrario: improvvisamente (e fino alla fine non si capisce perché ciò avvenga e per mano di chi, ammesso che possa esserci qualcuno dietro ad un evento del genere) in tutto il mondo vengono recapitate scatole con dei fili all’intero… Corti, lunghi, di media lunghezza, cortissimi… ad ognuno il suo dopo il compimento del 22’ anno d’età. Ed ognuno è libero di scegliere se aprire o meno quella scatola sapendo che non si tratta di fili per cucire bottoni sulle camicie ma di una proiezione della durata della vita di ognuno.

Questa cosa ovviamente scompiglia le esistenze ed ognuno reagisce a modo suo. La conseguenza più eclatante è – come dice ad un certo punto una ventiduenne – è che l’ineguaglianza si mette una nuova maschera. Eh sì, perché se fino all’arrivo dei fili si veniva discriminati per il colore della propria pelle, per la propria fede, per la propria etnia, per la propria inclinazione sessuale, da quel momento in avanti tutto passa in secondo piano e il mondo intero viene suddiviso in base alla lunghezza del filo. Ovviamente  chi ha il filo corto, avendo delle aspettative di vita piuttosto brevi, non può  (o non vuole, perché anche questo capita) aspirare a determinati lavori, a determinati ruoli o, semplicemente, a sposarsi ed avere figli.

Improvvisamente è come se la caducità della vita assumesse nuovi contorni, più concreti, più certi. E le valutazioni che vengono fatte assumono contorni nuovi fino ad arrivare alla consapevolezza (ma servivano questi fili per arrivare a tanto?) della necessità di vivere appieno ogni giorno come fosse l’ultimo.

In ogni famiglia ci sono fili corti e fili lunghi e a questa situazione c’è chi reagisce con rassegnazione e chi, invece, scende in campo per combattere la nuova discriminazione che si va facendo largo a tutti i livelli della scala sociale: anche sul pianerottolo di un condominio si guarda con pietà il filocorto dell’appartamento vicino, come se non avesse più nessun motivo per vivere. Il tutto, proiettato in una scala mondiale lascia ben immaginare come ci si inizi a comportare, anche da parte delle istituzioni, dei datori di lavoro etc… davanti ai filicorti. Poi c'è anche chi decide di non aprire la propria scatola e continuare a vivere la propria vita come niente fosse.

Storia originale, sì. Ma lenta, lentissima nella prima parte tanto che ho avuto la tentazione di mollare tutto… al di là di questo concetto di discriminazione di fondo ho avuto l’impressione che il ritmo della narrazione fosse davvero piatto e privo di qualsivoglia colpo di scena che giustificasse il prosieguo della lettura. Ammetto di essere andata avanti solo per tentare di capire dove tutto ciò avrebbe portato, quale direzione avrebbero preso le vicende nate dalla penna dell’autrice.

Alla tristezza di fondo che mi ha trasmesso questa storia (sì, tristezza, perchè ammetto che a 50 anni d'età si inizia a pensare al tempo che si ha ancora a disposizione e questa lettura non è arrivata nel momento giusto, per me) si somma quel pizzico di buonsenso che i protagonisti mettono in campo nel momento in cui si rendono conto che il mondo non aveva smesso di girare con l’arrivo delle scatole e dei fili e che, allo stesso tempo, stare a piangersi addosso avrebbe voluto dire usare male il tempo (poco o tanto) che ognuno aveva da vivere.

Il tutto viene declinato al singolare proponendo le storie di alcuni personaggi in particolare. Alcuni filicorti e fililunghi che diventano i protagonisti e dei quali si attende di conoscere le sorti. Una volta arrivati a questo punto è arrivato un po’ d’interesse da parte mia anche se le conclusioni mi hanno lasciato addosso un sensazione di incompiuto.

Non è una lettura che rifarei. Non ho trovato il giusto feeling con quanto raccontanto ma ciò resta, ovviamente, un'opinione del tutto personale (come sempre, d'altronde).
***
Il filo della tua storia
Nikki Erlick
Longanesi editore
400 pagine
18.60 euro copertina flessibile, 9.99 Kindle

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