sabato 22 aprile 2023

Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo (R. Saviano)

 

Un romanzo che non è un romanzo. Purtroppo.

Un romanzo che è una storia vera seppur romanzata soprattutto per ciò che concerne gli aspetti più personali, intimi dei protagonisti. Una storia che conoscevo solo dalle notizie che, nel tempo, mi sono arrivate dalla televisione ma che stavolta ho vissuto in modo intenso e doloroso.

Prima ti infangano,
poi ti isolano,
poi ti ammazzano.

Nell'ultima di copertina è riassunta la storia non di un suolo uomo - che pure è il protagonista del libro, ma di tanti uomini sotto il fuoco nemico della mafia.

Il pensiero che, al netto di alcune aggiunte dovute a necessità narrative, tutto ciò che viene racconto sia realmente accaduto mi ha travolta. Perché spesso quando si sente una notizia la si ascolta con superficialità e nemmeno si ha voglia di approfondire. Quando, però, si ha occasione di farlo, però, non si può assolutamente rimanere indifferenti.

Saviano racconta episodi noti alla cronaca ma offre ai lettori il lato umano delle vicende. Erano uomini con le loro passioni, le loro debolezze, le loro paure quelli che hanno lottato contro la mafia e che, purtroppo, nella maggior parte dei casi hanno perso. Hanno perso la vita.

Famiglie, amori, emozioni, timori, aspirazioni... tutto finito in un attimo. Lo è stato per Falcone ma anche per molti altri.
Sapeva di essere una mina vagante, Giovanni. E non mancava nemmeno di dire apertamente di avere le ore contate. Era consapevole della delicatezza del suo ruolo tanto più alla luce di ciò che gli stava accadendo attorno. Scomodo, troppo scomodo per tanti quel magistrato. E tanti glielo hanno fatto capire in modo diretto, nel corso del tempo, senza troppa diplomazia. 

Nel raccontare la sua storia Roberto Faviano racconta tante altre storie, come quella di Totò Riina che assiste allo sterminio della sua famiglia e diventa, piano piano, il Totò Riina che ci è stato consegnato dalla cronaca nel corso del tempo.

I fatti di cronaca li conosciamo e non intendo dilungarmi su questo.

Due paole, però, le spendo per dare conto a Saviano di aver offerto al lettore un aspetto, quello dell'uomo Giovanni Falcone, che non può lasciare indifferenti. Era un uomo fondamentalmente solo, Giovanni. E lo sapeva perfettamente. Solo non perché non avesse persone accanto, no. Aveva una donna - Francesca - e degli amici cari (uno su tutti Paolo Borsellino) ma era solo con il suo destino. Quello di un uomo attaccato da tutte le parti, infamato e poi isolato... Sapeva bene che sarebbe stato ucciso prima o poi e mi hanno molto colpita le parole, più volte ripetute, che lui stesso diceva: "... non si mettono al mondo ofrani".

Ho comprato questo libro a mia madre che ama i fatti di cronaca ed ha letto tutto di Saviano, o quasi. Poi, come sempre, lo ha consigliato a me e stavolta era arrivato il momento di lasciar stare storie di mero intrattenimento o di pura fantasia. 

E' un libro che non dimenticherò. Avevo venti anni all'epoca e probabilmente quanto accaduto mi ha toccata solo marginalmente. Oggi non è più così. Ho sofferto tra queste pagine e sono profondamente arrabbiata. Una rabbia silenziosa, la mia, che credo mi resterà a lungo addosso.

Una precisazione sullo stile: il romanzo, dopo una prima parentesi riguardante il Riina del 1943, va dagli inizi degli anni Ottanta fino al giorno della morte di Falcone, nel maggio del 1992. La narrazione è ricca, ricchissima di riferimenti a fatti e persone che hanno caratterizzato quell'epoca e - pur essendo un libro tutt'altro che leggero per via dei temi trattati - lo si legge in modo scorrevole. 

Io ammetto di essere andata più volte alla ricerca di approfondimenti su quanto stavo leggendo ma sarebbe bastato pazientare un po' ed arrivare alla parte finale. A storia conclusa si apre una ricca biografia che non è un'asettica elencazione dei documenti da cui Saviano ha tratto le informazioni che poi ha rielaborato ma offre ulteriori approfondimenti su quei fatti che sono stati messi insieme per dare corpo alla storia.

Ringrazio mia madre per avermi offerto l'occasione di crescere. Sì, perché mi sento una persona diversa a storia terminata. Più consapevole, se non altro di ciò che in passato ho trattato con un certo distacco. 

Nessuno può dire "...sono cose che non mi riguardano". Nessuno. Perché non è proprio così!
***
Solo è il coraggio. Giovanni Falcone, il romanzo
Roberto Saviano
Bompiani editore
pag. 581
24.00 euro copertina flessible, 14.99 Kindle (e vale ogni singolo euro speso!)

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