martedì 14 aprile 2015

Ritorno a Roissy (P. Réage)

Ancora una volta una fine non c'è.
Eh no.
Con Histoire d'O ero rimasta tra due possibili finali senza che ne venisse svelato uno.... con il seguito - Ritorno a Roissy, appunto - mi è sembrato di essere punto e capo con la sola differenza che la storia d'amore che, in un modo o nell'altro, faceva da sfondo al libro precedente, stavolta è del tutto sfumata. Non che non lo si potesse immaginare... anzi!

Nelle ultime pagine di Histoire d'O ero rimasta con:
"In un capitolo finale, che è stato soppresso, O tornava a Roissy, dove Sir Stephen la abbandonava.
Esiste una seconda fine della storia di O: vedendo che Sir Stephen stava per lasciarla, lei preferì morire. Lui le diede il suo consenso".
Ebbene, nel leggere Ritorno a Roissy è evidente che si va avanti con il primo finale. 
O torna a Roissy di sua volontà (come sempre, d'altronde, visto che ha sempre fatto tutto di sua volontà) e continua a sperare nell'amore di Sir Stephen. Continua a pensare di essere amata e torna a Roissy per continuare a soddisfare - seppur non in modo diretto - l'uomo che ama.
E se l'uomo che ama decide di abbandonarla a Roissy e venderla come una vera e propria prostituta, con tanto di tariffario, di book fotografico da sottoporre ai clienti e così via discorrendo... bhè.... per le va bene. Non si ribella mai, non dice mai di no, continua a subire di tutto e di più non certo per il suo piacere, tantomeno per il piacere degli uomini - innumerevoli ed anche più d'uno alla volta - che ne abusano, quanto per il piacere (presunto) di Sir Stephen.
Stavola O ha la possibilità di scegliere di andarsene, di considerarsi definitivamente sciolta da ogni vincolo con Roissy (che, di fatto, altro non è se non un bordello).
Ma l'autrice non svela la scelta di O. La ragazza non risponde a chi le dice "...ora puoi andartene" ed il libro finisce così... ancora una volta senza un finale.

Se dovessi essere io a scegliere quale risposta mettere in bocca ad O... bhè, vista tutta la storia, vista la nullità della sua vita interamente votata al piacere in nome di un amore che non so fino a che punto possa essere considerato tale... le farei dire "...no, grazie. Resto qui".
Dove potrebbe andare una ragazza umiliata più e più volte nel corpo e nello spirito, nelle carni e nell'anima come O? Dove? Con chi? Da dove iniziare una nuova vita? Quale vita? E quale vita può dire di aver vissuto da quando ha messo piede a Roissy?
Prima di iniziare il racconto - e dopo un'introduzione che l'autrice usa per raccontare da dove le sia arrivata l'ispirazione per dare vita al personaggio di O - Pauline Réage dice:
Queste pagine soo un seguito della Storia di O. Ne propongono deliberatamente la degradazione, e non vi potranno mai essere integrate.
Avrei dovuto capire fin da subito quale sorte venisse riservata a quella povera ragazza. Io la definisco una povera ragazza anche se lei ha fatto tutto quello che ha fatto per amore, per scelta ed ha accettato ogni perversione senza mai opporsi. Marchiata, ferrata, frustata, abusata in ogni modo... eppure felice. Anche quando realizza di essere stata relegata al ruolo di comune prostituta di bordello (seppur esclusivo come quello di Roissy) non ritiene di doversi ribellare e continua ad accettare decisioni che altri prendono per lei.

L'ho letto per curiosità... per sapere quale fine l'autrice le avesse riservato... ma aver letto Ritorno a Roissy non mi ha lascito nulla. Anzi, mi ha lasciato addosso tanta amarezza e mi ha anche irritata un po'.

1 commento:

  1. Cavoli, non sapevo neanche che Histoire d'O avesse un seguito.
    Ora, però, non ho tanta voglia di leggerlo!
    A me aveva irritato un pò anche il primo e avrei proprio detto che sarebbe andata a finire come è andata nel seguito che hai descritto.

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