Non amo le biografie, soprattutto dei personaggi dello spettacolo. Di solito compro libri di questo tipo per mia madre che, invece, si intrattiene volentieri con loro.
Stavolta la storia personale di Michelle Hunziker, raccontata nel libro Una vita apparentemente perfetta, mi è stata utile però per una delle challenge di lettura a cui partecipo.
Michelle racconta cosa c'è stato in quell'animo apparentemente spensierato che il pubblico è abituato a conoscere in un certo periodo della sua vita. E lo fa paura di mostrarsi fragile - come effettivamente è stata - tanto fragile da cadere in una trappola che all'inizio, per lei, aveva le sembianze dell'amore.
Michelle racconta la sua esperienza con la setta guidata dal maestro che risponde al nome di Clelia ma non lesina dettagli anche in merito alla sua infanzia. Un'infanzia vissuta accanto ad un padre che amava bere, che si dimenticava la sua bambina su un marciapiede mentre era al bar... un padre capace di trasformarsi in un uomo amorevole nei suoi momenti di lucidità per poi cambiare, in preda ai fumi dell'alcol. Un'infanzia vissuta con una madre che è stata il generale di famiglia, donna rigida ed inflessibile. Un'infanzia fatta di prese in giro a scuola, di bullismo quotidiano. Un bagaglio di esperienze, questo, che Michelle si è portata dietro nel tempo e che ha pesato, moltissimo, nei suoi contatti con chi credeva che avrebbe potuto aiutarla, amarla, apprezzarla.
Non entro nel merito della sua esperienza - non credo che si possa dare un giudizio in merito a qualche cosa che non si conosce - ma mi limito a fare delle considerazioni sulla base di ciò che Michelle racconta.
Fin dall'inizio vede in Clelia una persona capace di dispensare amore. Non vede nessun secondo fine, non si rende conto di perdere, pian piano, la sua libertà nemmeno quando il maestro e i suoi adepti più fedeli le filtrano le telefonate, le controllano i movimenti, il lavoro...
Michelle, con il senno di poi, definisce quella donna
Il racconto è ben scritto ma a tratti mi è sembrato ripetitivo. E poi, onestamente, in più passaggi Michelle fornisce delle spiegazioni su concetti legati al suo credo, a quello della setta di cui secondo il mio parere si poteva fare tranquillamente a meno.
Non sto a dire che Eros Ramazzotti (colui che spesso l'autrice chiama il padre di mia figlia) è il mio cantante preferito, che l'ho amato a 12 anni e tutt'ora lo apprezzo per cui un pochino il suo comportamento nei suoi confronti mi ha irritata... ma questo non ha niente a che fare con il mio giudizio sul libro.
Devo dire che una sola cosa mi ha disturbata - più della follia che quelle persone hanno messo in pratica, soggiogando completamente gli adepti - ed è un'affermazione che Michelle fa alla fine del libro quando diche che se sua madre o Eros si fossero avvicinati a lei e l'avessero stretta in un abbraccio, chiedendole di tornare senza giudicarla, allora le cose sarebbero potute andare diversamente. Da ciò che ho letto mi è parso di capire che abbiano tentato più volte, sua madre in particolare (più e più volte respinta da coloro che controllavano Michelle filtrandole addirittura le telefonata) di avere contatti con lei che, magari, potevano pure sfociare in un abbraccio ma che non sono stati messi in condizione di farlo... allora, chiamare in causa madre ed ex marito come se non avessero fatto niente per lei un po' mi ha disturbata.
Tutto qui.
Sono contenta che ne sia venuta fuori.
Mi spiace che abbia sofferto e spero che testimonianze come questa aiutino altra gente che possa essere finita nella ragnatela di una setta.
Lo segnalo per il Venerdì del libro per conoscere una problematica che, a quanto pare, accomuna molti anche se se ne parla poco.
***
Una vita apparentemente perfetta
Michelle Hunziker
Mondadori Editore
253 pagine
18.00 euro
Michelle racconta la sua esperienza con la setta guidata dal maestro che risponde al nome di Clelia ma non lesina dettagli anche in merito alla sua infanzia. Un'infanzia vissuta accanto ad un padre che amava bere, che si dimenticava la sua bambina su un marciapiede mentre era al bar... un padre capace di trasformarsi in un uomo amorevole nei suoi momenti di lucidità per poi cambiare, in preda ai fumi dell'alcol. Un'infanzia vissuta con una madre che è stata il generale di famiglia, donna rigida ed inflessibile. Un'infanzia fatta di prese in giro a scuola, di bullismo quotidiano. Un bagaglio di esperienze, questo, che Michelle si è portata dietro nel tempo e che ha pesato, moltissimo, nei suoi contatti con chi credeva che avrebbe potuto aiutarla, amarla, apprezzarla.
Non entro nel merito della sua esperienza - non credo che si possa dare un giudizio in merito a qualche cosa che non si conosce - ma mi limito a fare delle considerazioni sulla base di ciò che Michelle racconta.
Fin dall'inizio vede in Clelia una persona capace di dispensare amore. Non vede nessun secondo fine, non si rende conto di perdere, pian piano, la sua libertà nemmeno quando il maestro e i suoi adepti più fedeli le filtrano le telefonate, le controllano i movimenti, il lavoro...
Michelle, con il senno di poi, definisce quella donna
una manipolatrice sopraffina, troppo intelligente per fondare il suo progetto su pure e semplici illazioni: per rendersi indispensabile utilizzava ciò che c'era, senza inventare niente. Non mi ha raccontato che avevo il malocchio, per fare un esempio: giorno dopo giorno, dopo giorno, è penetrata nelle piccole ferite della mia vita e le ha allargate a dismisura, infettandole.Credo che questa frase renda bene l'idea dell'esperienza che Michelle ha vissuto.
Il racconto è ben scritto ma a tratti mi è sembrato ripetitivo. E poi, onestamente, in più passaggi Michelle fornisce delle spiegazioni su concetti legati al suo credo, a quello della setta di cui secondo il mio parere si poteva fare tranquillamente a meno.
Non sto a dire che Eros Ramazzotti (colui che spesso l'autrice chiama il padre di mia figlia) è il mio cantante preferito, che l'ho amato a 12 anni e tutt'ora lo apprezzo per cui un pochino il suo comportamento nei suoi confronti mi ha irritata... ma questo non ha niente a che fare con il mio giudizio sul libro.
Devo dire che una sola cosa mi ha disturbata - più della follia che quelle persone hanno messo in pratica, soggiogando completamente gli adepti - ed è un'affermazione che Michelle fa alla fine del libro quando diche che se sua madre o Eros si fossero avvicinati a lei e l'avessero stretta in un abbraccio, chiedendole di tornare senza giudicarla, allora le cose sarebbero potute andare diversamente. Da ciò che ho letto mi è parso di capire che abbiano tentato più volte, sua madre in particolare (più e più volte respinta da coloro che controllavano Michelle filtrandole addirittura le telefonata) di avere contatti con lei che, magari, potevano pure sfociare in un abbraccio ma che non sono stati messi in condizione di farlo... allora, chiamare in causa madre ed ex marito come se non avessero fatto niente per lei un po' mi ha disturbata.
Tutto qui.
Sono contenta che ne sia venuta fuori.
Mi spiace che abbia sofferto e spero che testimonianze come questa aiutino altra gente che possa essere finita nella ragnatela di una setta.
Lo segnalo per il Venerdì del libro per conoscere una problematica che, a quanto pare, accomuna molti anche se se ne parla poco.
***
Una vita apparentemente perfetta
Michelle Hunziker
Mondadori Editore
253 pagine
18.00 euro
Ciao a tutti, mi chiamo Agure M Natalia Filho, ero consulente matrimoniale, mi esercitavo da 13 anni. Io e mio marito eravamo fidanzati del liceo, l'abbinamento perfetto. Qualche mese fa era in viaggio d'affari e quando è tornata a casa era tutto diverso. Ho fatto del mio meglio per rendere inutile il nostro matrimonio, fortunatamente ho incontrato un amico in un gruppo sociale che mi ha raccontato tutto sulla sua situazione con suo marito e su come il loro matrimonio è stato salvato da un incantatore di nome Dr. Adeleke. L'ho contattata e mi ha dato istruzioni su cosa fare, ed ecco, sono una donna più felice e il mio matrimonio è al meglio. Puoi far funzionare di nuovo quella relazione fallita, puoi riportare la pace in un'amicizia travagliata. I suoi contatti sono, e-mail: aoba5019@gmail.com o whatsapp a: +27740386124
RispondiEliminaGrazie dottor Adeleke per il tuo aiuto ... Dopo un anno di matrimonio infranto, il mio amante mi ha lasciato con un bambino, volevo porre fine a tutto, mi sono quasi suicidato perché ci ha lasciato senza niente, è stato emotivamente giù per tutto questo tempo. Grazie a un incantatore chiamato DR ADELEKE che ho incontrato online che mi ha riportato il mio amante. In una giornata fedele, mentre navigavo in Internet, mi sono imbattuto in diverse testimonianze su DR ADELEKE. Alcune persone hanno testimoniato che ha riportato il suo ex amante, alcuni hanno testimoniato che ripristina l'utero, cura il cancro e altre malattie, puoi farlo su whatsapp +27740386124 o e-mail (aoba5019@gmail.com). È il miglior incantatore che può aiutarti con i tuoi problemi
RispondiEliminaSono Alina Sergio di Pisa, mi capita di trovare commenti online sulla dottoressa Adeleke il grande mago africano per aiutarmi e sono felice che la mia famiglia sia restaurata .. Voglio usare questo mezzo per ringraziarlo di aver riportato il mio ex marito a me .. mi ha solo detto di fornire gli oggetti necessari per l'incantesimo e cosa che ho fatto e mi ha detto che dopo aver ricevuto gli oggetti in 24 ore inizierò a vedere il risultato ed è davvero un uomo delle sue parole contattalo oggi e risolvi il tuo problema.
RispondiEliminaE-mail: aoba5019@gmail.com
Whatasapp: +27740386124