La montagna torna ad essere protagonista nell’ultimo romanzo di Faggiani.
Una montagna che non fa sconti ma che entra nell’anima dei suoi protagonisti che vi sono legati in modo indelebile.
L’autore racconta un mestiere antico, quello della raccolta dei pels,
i capelli. Un mestiere che porta i Cordero a diventare una famiglia di
riferimento nel nucleo sociale in cui vive. Giacomo è il piccolo della
famiglia ma ammetto di aver fatto fatica a dargli un’età… o mi è
sfuggito o proprio non sono riuscita ad inquadrarla.
La sua è una famiglia composta da sua madre Lunetta, sua nonna Desideria e suo nonno Girolamo. Ed è proprio Girolamo il pilastro della famiglia nonché il cuore pulsante di quel mestiere che Giacomo eredita senza pensarci troppo.
E’ una famiglia benestante, rispettata, nel cuore di tutti (o quasi)
per il modo in cui Girolamo ha imparato nel tempo a relazionarsi con gli
altri. Ha bisogno degli altri per poter comprare (barattare per lo più)
capelli ma allo stesso tempo è sempre pronto a prendersi cura delle
persone con cui ha a che fare, soprattutto quelle che sono in maggiore
difficoltà, le più bisognose, quelle con le quali la vita non è stata
generosa.
E’ anche questo che Giacomo si trova ad ereditare: un
modo di essere, prima ancora che un modo di fare. Un modo di essere che
non conquista solo imitando il nonno, perché certi atteggiamenti non si
possono imitare, vanno sentiti, fatti propri. Ecco, dunque, che
assistiamo alla crescita di quel ragazzino che matura in fretta, a dire
il vero, ma che a ben guardare non può fare altrimenti.
Ciò che mi ha maggiormente conquistata di tutto il racconto sono
state le descrizioni: luoghi impervi, è vero, con un clima che non è
certo favorevole ma con quel fascino che solo ambienti di montagna
possono offrire.
La montagna è viva ed è anch’essa protagonista
accanto a Giacomo e a tutti coloro che gli gravitano attorno. Ciò che
avrei preferito venisse maggiormente approfondito sono le personalità di
alcuni personaggi secondari che, secondo il mio parere, avrebbero avuto
molto da dire.
Scrittura scorrevole, storia che incuriosisce e cattura anche nei passaggi più legati alla tradizione locale e probabilmente sconosciuti ai più.
La montagna riscalda l’anima
anche quando, per via delle temperature descritte, trasmette quel
freddo che fa compagnia ai personaggi nella loro quotidianità, nella
loro solitudine (perché la vita di montagna, la vita dei raccoglitori di
capelli, impone anche questo).
Una contraddizione in termini?
Così può apparire, ma la lettura trasmette qualche cosa di diverso di una contraddizione.
***
L'inventario delle nuvole
Franco Faggiani
Fazi Editore
296 pagine
18.50 copertina flessibile
Nessun commento:
Posta un commento