Una specie di fiaba con un protagonista moderno. Questo è ciò che ho pensato nel leggere il libro L'uomo che inseguiva i desideri.
Il protagonista è un uomo, vedovo, con due figli adulti lontani, ognuno con la sua vita. Si ritrova solo e si lascia andare. Non esce più di casa, non ha più uno scopo nella vita e perde la capacità di apprezzare tutto ciò che gli capita attrno. Senza di lei, nulla ha più importanza. Non ha un obiettivo. Ha solo tanti ricordi che bussano alla sua porta e che gli lasciano del vuoto attorno. Il vuoto dovuto all'assenza della donna che ha amato per quarant'anni.
Miriam, questo è il suo nome, è la donna con cui ha avuto un'esistenza tranquilla e felice. Ne è convinto. Ma le sue convinzioni iniziano a traballare quando trova all'interno di uno stivale di lei un braccialetto che non gli sembra di averle mai visto addosso. Un bracciale che dovrebbe anche essere piuttosto prezioso e con dei ciondoli che non sembrano affatto casuali.
A ben guardare e dopo una serie di ricerche, ognuno di quei ciondoli avrà qualcosa da dire. Qualche cosa che Arthur - questo il nome del protagonista attorno al quale si snoda la storia - non avrebbe mai immaginato!
Un elefante, un fiore, un libro, una tavolozza, una tigre, un ditale, un cuore ed un anello. Questi sono i ciondoli che lo incuriosiranno al punto tale da farlo partire per un viaggio che mai avrebbe immaginato di fare, in situazioni che mai avrebbe immaginato di vivere e, soprattutto, scoprendo tasselli della vita passata di Miriam che nemmeno lontanamente avrebbe potuto ipotizzare.
Chi era la sua donna prima di diventare sua moglie? Perchè gli ha nascosto situazioni importanti, persone che sono state importanti per lei e che hanno di sicuro lasciato un segno della sua vita? Da cosa voleva proteggerlo?
Ed ancora: il passato di sua moglie, così diverso da come lui avrebbe mai potuto immaginare, è poi così importante? Cosa cambia, ora, nel sapere cosa facesse e chi aveva nel cuore?
Arthur non riesce a restare indifferente al richiamo di quei ciondoli e non riesce bene a capire come archiviare i ricordi - non suoi - che emergono un ciondolo dopo l'altro.
Ammetto che quell'uomo mi ha fatto molta tenerezza. Ho immaginato persone a me care nei suoi panni. Persone che si sono trovate sole dopo la scomparsa della loro compagna o del loro compagno di vita. Ed ammetto che una reazione come la sua non mi è poi sembrata così strana o assurda. Tutt'altro.
Durante i viaggi e durante le indagini fatte per cercare di svelare i segreti celati in ogni ciondolo Arthur non trova solo pezzi di vita di sua moglie ma ritrova anche se stesso. E' il suo io che si mette in discussine, sono i suoi sentimenti che vengono sballonzolati a destra e a sinistra per poi approvare in un lido tranquillo...
Il ciondolo che più mi ha incuriosita è stata la tavolozza. Quello che mi ha preso meno... l'anello nonostante tutto ciò che in questa storia è celato, e non si tratta di qualche cosa di leggero.
In alcuni passaggi mi è sembrato di trovarmi davanti a situazioni un tantino assurde e irrealizzabili ma si tratta pur sempre di un romanzo, possiamo concederlo!
E' un libro che ho letto volentieri (l'ho preso in e-book pur non amando la lettura digitale): lo stile dell'autrice è piuttosto semplice e lineare, senza ricercatezze di nessun tipo. E' un invito a riscoprire i buoni sentimenti, a valorizzare la propria vita anche in momenti difficili, ad apprezzare ciò che si ha attorno.
Questa lettura mi permette di partecipare alla quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 2: copertina prevalentemente blu.
Inoltre, mi permette di partecipae alla Challenge di Chiara del blog La lettrice sulle nuvole.
e questo libro continua a piacere, devo proprio decidermi a leggerlo
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