Non amo rileggere più volte lo stesso libro ma per Il ritratto di Dorian Gray ho fatto un'eccezione. Letto qualche anno fa in una vecchia edizione della collana 2000 lire (ve la ricordate?) una nuova edizione è tornata a casa mia come consiglio di lettura dell'insegnante di italiano di mia figlia, in seconda liceo. L'ho riletto in concomitanza con lei ma lo dico subito: l'edizione Newton & Compton che abbiamo avuto per le mani, nella graziosa collana I MiniMammut mi ha fatto impazzire per via di caratteri piccoli piccoli. Se non l'avessi già letto credo che avrei fatto una fatica doppia.
Dorian è un personaggio che mi è rimasto appiccicato addosso. 
Comparve nella narrativa inglese dell'epoca, nella prima edizione in assoluto, nel 1890.  Nel 1905 arrivò in Italia: pur essendo un personaggio datato l'ho trovato molto moderno. Un uomo dalla psicologia molto attuale.
Nell'epoca dei ritocchini, dei social in cui si postano foto modificate, come non può essere attuale la figura di un giovane che desidera restare giovane per sempre? Come non ritrovare figure attuali in colui che cerca di cancellare i segni del tempo? 
Chi non vorrebbe vestire i panni 
del bellissimo Dorian Gray e avere la sua stessa fortuna? Ma è 
davvero una fortuna quella di non invecchiare fisicamente mentre gli 
anni passano inesorabilmente? E quanto bisogna pagare in cambio?
Dorian è bello. Molto. Prende coscienza della sua bellezza quando un artista suo amico, 
Basil,
 lo ritrae in un dipinto molto fedele alla realtà. Si tratta di un ritratto tanto fedele alla realtà da togliere il fiato 
ed emozionare chi lo guarda. Lo stesso Dorian resta senza fiato, quasi sconvolto.
 
Ben presto il giovane realizza anche quanto, prima o poi, sarà triste 
vedere il suo bellissimo volto dipinto e dover poi fare i conti con 
quello che, di riflesso, gli mostrerà lo specchio con il passare degli 
anni. Come sarebbe bello se potesse avvenire il contrario. Se il volto 
dipinto invecchiasse e lui, in vita, restasse sempre giovane! 
Detto fatto, il suo desiderio si realizza ma il dipinto non 
rappresenterà il passare degli anni sul volto ritratto quanto il 
decadere della sua anima. Giorno dopo giorno, peccato dopo peccato, quel
 viso dipinto sulla tela cambierà. In peggio. Nel momento in cui Dorian 
se ne rende conto, nasconde il quadro alla sua vista e a quella di 
chiunque altro ma ciò non basta per dimenticare la sua esistenza.
Più Dorian terrà comportamenti corrotti, più il ritratto manifesterà la 
bruttezza della sua anima fino a diventare mostruoso. Segno, questo, di 
quanto i comportamenti del ragazzo siano, negli anni, deplorevoli.
Grande influenza su Dorian Gray avrà un amico che ha in comune con Basil: Lord Henry Wotton
 che, con le sue massime sulla vita e sul comportamento quotidiano, lo 
induce indirettamente a vivere un'esistenza dissoluta. Basil tenterà di 
far tornare la ragione in quel giovane che è stato la sua massima 
ispirazione artistica ma pagherà questo suo tentativo a caro prezzo. 
Siamo nel 1800 e quello che viene proposto ne Il ritratto di Dorian Gray
 è il racconto di un'epoca, con la sua mentalità borghese, i suoi 
eccessi, le sue apparenze. Emerge il contrasto tra estetica e moralità: 
bellezza a tutti i costi? Anche se il prezzo da pagare diventa alto, 
altissimo? E quanto può durare tutto ciò?
Non ho alcuna intenzione di esprimere una qualsivoglia critica 
letteraria su uno dei classici della letteratura inglese, non me ne 
sento all'altezza. Mi limito ad esprimere il mio parare di lettrice che 
ha preso in mano questo libro negli anni duemila quando il mito della 
bellezza è oramai diventato all'ordine del giorno e più che di patti con
 il diavolo si firmano assegni ai chirurghi estetici!
 
La storia di Dorian Grey è la storia di un giovane che, secondo il mio 
punto di vista, non ha una personalità ben definita e che si fa 
profondamente influenzare da Lord Henry che, con i suoi discorsi sulla 
vita e sul piacere, lo inducono a cambiare modo di fare rinnegando il 
suo modo di essere un ragazzo bello dentro e fuori, quello che posa per 
Basil all'inizio della storia. Quel ragazzo non c'è più, rimpiazzato da 
un narcisista corrotto ogni giorno di più da vizi di ogni genere (la cui
 descrizione minuziosa viene risparmiata al lettore lasciandogli, però, 
tutte le indicazioni necessarie per farsi un'idea) molto più di quanto 
lo stesso Lord Henry possa immaginare e fino a perdere del tutto la 
ragione, arrivando a macchiarsi di un atroce delitto. Un delitto del 
quale, a dire il vero, non sembra nemmeno prendere coscienza più di 
tanto sentendosi quasi autorizzato a compiere quell'insano gesto!
Devo ammettere che accade tutto molto velocemente: appena Dorian conosce
 Henry sembra che il tempo acceleri e che l'amicizia tra i due subisca 
un'impennata fin da subito. 
Un po' inverosimile, secondo me, l'influenza così totale che Henry esercita sul ragazzo. 
Secondo il mio parere è proprio quest'ultimo il vero protagonista, colui
 che determina il susseguirsi degli eventi pur non avendo un ruolo in 
essi che non vada oltre l'enunciazione di un suo pensiero. Dorian più 
che altro subisce le situazioni, incapace com'è di avere una sua 
opinione e con la vista annebbiata dal desiderio di preservare la sua 
bellezza esteriore ad ogni costo.
Dorian mi ha fatto un po' pena. La sua bellezza perde di valore davanti 
alla corruzione della sua anima: l'apparenza viene salvaguardata ma non 
resta altro della sua persona se non una bella immagine esteriore. 
Dorian deve fare i conti con la propria coscienza, prima o poi. 
E la resa dei conti sarà violenta e irreversibile.
Lo stile di scrittura, inutile dirlo, è uno stile d'altri tempi. Wilde 
scrive in modo affascinante anche se in alcuni punti, secondo il mio 
parere, si dilunga nel fornire dettagli che non servono, che non 
arricchiscono la narrazione ma la appesantiscono un po'.
Vorrei sottolineare un aspetto: l'idea che ha Lord Henry delle donne.
Caro figliolo, non c'è donna che sia un genio. Le donne sono un sesso
 decorativo. Non hanno mai niente da dire, ma lo dicono in maniera 
deliziosa. Le donne rappresentano il trionfo della materia 
sull'intelletto, come gli uomini rappresentano il trionfo 
dell'intelletto sulla morale.
Le donne sono un sesso decorativo? Dai Dorian!!! Così ti rendi antipatico. Lo sai, vero?
Mia figlia ha letto il libro dopo aver visto la trasposizione cinematografica e l'ha letto molto in fretta, probabilmente senza fare troppo caso ai tanti dettagli che dal film non traspaiono. Io l'ho riletto con piacere anche se, come accennavo sopra, ho fatto tanta fatica per via dei caratteri piccoli piccoli. Il formato è grazioso, con copertina rigida ed anche da collezionare ma non quei caratteri così piccoli non mi stimolano affatto a cercare altri titoli di questa collana. Meglio qualche pagina in più con un carattere un pochino più grande che tutta la fatica che ci è voluta per non perdere diottrie.
Segnalo anche la presenza di un interessante profilo dell'autore a cura di James Joyce.
***
Il ritratto di Dorian Gray
Oscar Wilde
Newton & Compton editore 
204 pagine
4.90 copertina rigida, Kindle Unlimited
 
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