Chi l'avrebbe mai detto che l'acuto Sherlock avesse una sorella minore? E, soprattutto, che fosse estremamente intelligente, abile, agile, acuta, osservatrice e furba al punto giusto?
Di certo non i suoi fratelli maggiori che, pur sapendo della presenza di questa giovane creatura nata quasi per sbaglio quando loro erano oramai grandi, poco sanno di lei e quel che credono di sapere si dimostra del tutto sbagliato.Oltre a Mycroft - tutto d'un pezzo, attento alle convenzioni dell'epoca e fratello maggiore - ecco che arriva lei: una ragazzina piena di telanti coltivati all'ombra non di un ombrellino parasole come le convenzioni dell'epoca vorrebbero ma di all'aria aperta, sotto un bell'albero o in riva ad un fiume. Sa leggere, sa scrivere e fare di conto, ama esplorare nidi di uccelli e vermi, ama pescare ed andare in bici. Questo è quanto lei stessa ammette. Ma Enola è molto di più di tutto ciò e lo dimostra nella sua prima avventura.
Siamo alla fine del 1800 quando da una ragazzina ci si aspetterebbe una certa postura, un certo contegno, modi aggraziati. Enola, però, sfida le convenzioni dell'epoca, coltiva abilità ben diverse da quelle che il resto dalla società si aspetterebbe da una ragazzina come lei e quando si accorge che sua madre se n'è andata decide di non rassegnarsi ma di cercarla.
Quando i suoi impettiti fratelli arrivano nella sua grande casa e si trovano davanti "...una ragazzina selvaggia educata da una donna selvaggia" e alla quale riconoscono un quoziente d'intelligenza al di sotto della media (sulla base di cosa, poi, i due arrivano a tali giudizi non l'ho mica capito! Tanto più se l'ultima volta che l'hanno vista aveva quattro anni!) decidono - in particolare Mycroft - che è il momento di darle una vera educazione in una struttura adatta. Di cercare la mamma, Eudoria (rimasta vedova quando la bambina era piccola) sembra interessarsi solo lei perché per i fratelli ciò non appare una priorità.
Mentre è impegnata a sfuggire ai suoi fratelli e alla strada che hanno in mente per lei, non dimentica il suo obiettivo: cercare sua madre. E' proprio in questo contesto che si imbatte nella scomparsa di un giovane marchese...
Senza scendere troppo nei dettagli della trama devo dire che nella prima parte ho fatto un po' fatica ad ingranare il ritmo di lettura. Mi sono distratta spesso ed ho notato che ogni piccolezza era buona per fare altro... dalla metà in avanti è andata un po' meglio.
Un libro per ragazzi, è vero, ma devo dire che ne ho letti altri di questo genere che mi hanno catturata molto di più. Avrei gradito maggiore approfondimento sui personaggi, almeno. Avrei tanto voluto conoscere meglio la personalità di quella madre che è protagonista di gran parte della storia ma per la sua assenza,n on oper la sua presenza. Avrei gradito capire cosa potesse esserci sotto alla necessità di andarsene e di lasciare da sola una ragazzina... Credo che ci sarebbe stato da lavorare perchè il personaggio si presta (anzi, i personaggi si prestano) ad un approfondimento maggiore. Anche lo stesso Mycroft... sarebbe stato bello conoscerlo meglio. Sherlock è noto già di suo ma gli altri no!
Sherlock Holmes non fa una gran bella figura in questa avventura sia per i suoi commenti piuttosto pesanti e segno di una mentalità molto molto gretta sia nei confronti della madre che della sorella (...delle donne in generale) ma anche per... non posso dire per che cosa ma sul finale la situazione mi ha fatto davvero sorridere. Per essere uno che ha fama di risolvere chissà quali misteri mi è sembrato un tantino distratto e poco attento.
Che altro dire... non è un libro che rileggerei e avevo immaginato una lettura molto più scorrevole e coinvolgente di quella che mi sono trovata tra le mani.
E poi mi chiedo.... marchese e visconte sono sinonimi? I conti non tornano... lascio ai lettori capire perché.
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Enola Holmes. Il caso del marchese scomparso
Nancy Spinger
De Agostini Editore
224 pagine
14.90 copertina rigida - 6.99 Kindle
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