“Qui sono tutti squilibrati!”. Questa è 
stata la prima cosa che ho pensato appena ho concluso la lettura del 
libro Vicolo cieco. E non avevo in mente solo il protagonista
 – che praticamente si trova schiacciato nella morsa di eventi che gli 
sfuggono di mano – ma anche gran parte di coloro che gli stanno accanto.
La storia si apre con un omicidio: il lettore sa perfettamente quale
 mano si è macchiata di quel sangue ma sembra che lo scorrere del tempo 
non abbia per niente scalfito la vita del colpevole che continua ad 
aprire giorno dopo giorno il suo negozio come niente fosse mentre 
l’omicidio resta senza colpevoli. Si tratta di un uomo che ha ucciso sua
 moglie ma nessuno lo sa e, a quanto pare, nessuno è destinato a 
scoprirlo.
Si passa poi alla storia di Walter: un giovane avvocato che si trova a fare i conti con il ritrovamento del cadavere della moglie Clara in circostante analoghe a quelle in cui venne trovato quello dell’altra donna. 
Una donna scostante, Clara, nevrotica, irritante ed insopportabile della
 cui morte Walter viene fortemente sospettato per una serie di 
circostanze che lui stesso contribuisce a creare, grazie ad una serie di
 comportamenti che non riesce a controllare e che lo incastrano in 
qualche cosa di più grande di lui.
Se, da una parte, abbiamo un marito 
omicida che nessuno sospetta essere tale, dall’altra abbiamo un marito 
che viene accusato di aver ucciso sua moglie e che, pur non avendo 
commesso il fatto, costruisce a suo carico una serie di indizi che lo 
inchiodano.
Ammetto che ad un certo punto ho dubitato
 anche della sua innocenza pur sapendo come si sono svolti i fatti: 
l’autrice è talmente abile a confondere le idee del protagonista, ed 
anche quelle del lettore ad un certo punto, che mi sono detta che magari
 Walter avrebbe potuto essere pure colpevole ma di averlo lui stesso 
dimenticato e di averlo fatto passare al lettore in modo tale che non se
 ne accorgesse! Segno, questo, dell’abilità dell’autrice di creare una macchina infernale con meccanismi perversi che paiono sostenere tutto ed il contrario di tutto.
Una situazione a dir poco paradossale, quella che vede coinvolti Walter e Mr. Kimmel (questo il nome dell’omicida vero) così come è paradossale l’epilogo che, lo ammetto, mi ha sorpresa. 
I due protagonisti
 sono affiancati dal tenente Corby – che indaga su entrambe le morti – e
 che è fuori di testa pure lui: ha dei metodi investigativi del tutto 
fuori dalla norma ma dal racconto sembra che sia tutto ammesso, anche i 
modo violenti che attua come niente fosse per tentare di ottenere una 
ammissione di colpa, che non arriverà mai. E’ un personaggio che non mi è
 piaciuto, lo ammetto, e che avrei gradito venisse proposto in una diversa chiave interpretativa. Ma ci può stare. Nel complesso del racconto, in una gabbia di matti, una figura così ci può stare!
Ciò che mi ha un po’ disturbata nella 
lettura è stata l’assenza di suddivisione in capitoli. Si passa da un 
luogo all’altro, da una circostanza all’altra senza nemmeno spaziare i 
paragrafi, senza indicare capitoli differenti. Probabilmente è un 
problema delle versione che ho letto io – l’ho letto in e–book
 – e magari è stata superata con degli aggiornamenti ma ammetto che mi 
ha proprio dato fastidio trovarmi catapultata in una situazione 
differente da un momento all’altro in questo modo. Mi sono imbattuta anche in qualche errore: Clara che diventa Cara, la
 lattina di birra che diventa latrina… refusi su cui chiudere un occhio,
 comunque. Mi ha disturbato di più l’assenza di capitoli che non questo.
E’, comunque, una lettura
 interessante, arrivata alla mia attenzione grazie alla collaborazione con Thrillernord, con una struttura narrativa concitata, claustrofobica, al
 pari di quanto lo sono gli eventi che travolgono i protagonisti.
Lo segnalo per il Venerdì del libro di oggi. 
Vi è mai capitato di leggere la storia di un personaggio vittima dei suoi comportamenti? 
***
Vicolo cieco
Patricia Hisghsmith
La nave di Teseo
360 pagine
Kindle 7.99 

Sono Alina Sergio di Pisa, mi capita di trovare commenti online sulla dottoressa Adeleke il grande mago africano per aiutarmi e sono felice che la mia famiglia sia restaurata .. Voglio usare questo mezzo per ringraziarlo di aver riportato il mio ex marito a me .. mi ha solo detto di fornire gli oggetti necessari per l'incantesimo e cosa che ho fatto e mi ha detto che dopo aver ricevuto gli oggetti in 24 ore inizierò a vedere il risultato ed è davvero un uomo delle sue parole contattalo oggi e risolvi il tuo problema.
RispondiEliminaE-mail: aoba5019@gmail.com
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