Questa volta Andrea Vitali propone una storia che non è ambienta nella sua Bellano.
Cambia la location, cambiano gli ambienti ed i personaggi. Non cambia di molto il suo stile che resta, comunque, leggero ma non banale.
Nel libro Come fu che Babbo Natale sposò la Befana - un libro che si legge in fretta e che consiglio anche a giovani lettori - il Natale è oramai alle porte e Tom, un bambino di dieci anni, pone a suo padre un interrogativo di vitale importanza: "Babbo Natale esiste davvero?".
Da questo interrogativo posto a tavola dal ragazzino - tanto da far quasi andare di traverso la cena a mamma e papà - si snoda la trama di un racconto che, grazie ad un pizzico, di magia, si snoda entro un arco di tempo piuttosto breve (ciò non è nuovo nei racconti di Vitali) e vengono dipinti personaggi dalle caratteristiche piuttosto verosimili.
So che è ancora presto per Natale ma vorrei suggerire questa lettura per il Venerdì del libro di oggi.
I personaggi inventati da Vitali hanno sempre qualche caratteristica che li rende simpatici.
Lo è, ad esempio, la spigolosa signora Irene Stecchetti, una quattr'ossa dall'anima di vipera che, a ben guardare, non è affatto antipatica come appare all'inizio.
Il modo in cui Vitali presenta i suoi personaggi è capace di dare loro un tocco di simpatia anche quando non sono del tutto positivi.
Tutta la storia ruota attorno alla necessità di dare una risposta all'interrogativo di Tom. Il ragazzino è in un'età di passaggio e chiede conferme a suo padre circa l'esistenza di Babbo Natale, anche se attorno ha parecchi compagni dubbiosi.
Una, in particolare, la figlia di quell'Irene Stacchetti spigolosa, l'altrettanto spigolosa Ricami Rebecca. Lei sa per certo che Babbo Natale non esiste perchè i suoi genitori hanno ritenuto che fosse arrivato il momento di dirle la verità.
La verità.
Qual è, poi, la verità?
Se si incontra un uomo che ha proprio l'aspetto di Babbo Natale, il suo pancione, la sua barba, il suo vestito e che se ne sta tranquillo a zonzo per la città, come si fa a dire quale sia la verità, quella vera, circa la sua esistenza?
E' con questa piccola commedia degli equivoci che Vitali invita a sognare e a restare bambini, sia che il suo libro finisca tra le mani di un lettore adulto o di uno che adulto ancora non lo è.
Con questa storia che si svolge in un periodo natalizio Andrea Vitali mi permette di partecipare alla quarta tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 6.
io l'ho letto e mi è piaciuto molto, poi l'ho passato a Chiara. Questo Vitali è adatto ai giovani lettori.
RispondiEliminaNon ho letto ancora nulla di questo autore ma questo libro mi ispira moltissimo, dopo aver letto le tue parole...lo cercherò e lo leggerò a dicembre, ho deciso!
RispondiEliminaHo letto nei mesi scorsi vari libri di Vitali e mi sono piaciuti per lo stile scorrevole, il pizzico di ironia, i tanti personaggi che affollano le storie così abilmente tratteggiati...romanzi leggeri ma non banali, come hai scritto benissimo tu.
RispondiEliminaOra scopro questo Vitali adatto anche ai lettori più giovani...e mi ispira!
Lo cercherò senz'altro :-)
Letto anche io (all'epifania) e concordo con il tuo parere positivo! Ne ho scritto proprio oggi (http://mammavvocato.blogspot.it/2017/01/le-letture-di-mamma-avvocato-i-libri-di.html)
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