Barbara De Rossi si racconta. E lo fa in un libro - Bibbi esci dall'acqua - che ho comprato tempo fa su richiesta di mia madre.
L'attrice racconta alcune vicende che hanno segnato la sua vita, legate in particolare ad amori sbagliati. Il suo racconto si interseca con quello di un'altra donna, incontrata per caso su un treno e diventata una sua amica e confidente, che porta sulle sue spalle quel peso che solo un amore sbagliato, un amore violento può lasciare. Ma si interseca anche con storie di altre donne, quelle che la De Rossi ha raccontato nella trasmissione Amore Criminale e che le hanno lasciato dentro dei segni profondi.
Un plauso alle intenzioni: far capire alle donne che un amore violento non può essere amore, che i maltrattamenti sono maltrattamenti e non vanno d'accordo con una storia d'amore tra un uomo e una donna; far capire alle tante, troppe donne che preferiscono tacere, che è solo dando voce al loro dolore che possono venire fuori da storie che tutto sono meno che storie d'amore. Una testimonianza forte, quella delle De Rossi, che però non entra nel merito di quanto le è accaduto con il suo amore sbagliato, accennano a lui - a quell'incantatore di serpenti - in più punti ma senza raccontare poi molto di quanto è accaduto realmente. In quanto personaggio pubblico le cronache hanno parlato a lungo di quella storia ma da lettrice avrei letto volentieri la sua versione, quella della donna e non del personaggio dello spettacolo. Rispetto, comunque, la sua scelta anche se credo che al racconto sia mancato qualcosa.
E la mia non è curiosità fine a se stessa, assolutamente. Credo solo che il racconto di quella particolare esperienza avrebbe fatto capire ancora di più, ai lettori, come anche un'attrice di successo sia una donna come tutte le altre quando si tratta di sentimenti ed emozioni.
Non mi ha convinto molto la struttura del libro: scritto in modo semplice e chiaro, si passa da un racconto in prima persona a dialoghi che interrompono la narrazione, per poi arrivare a parlare all'amica conosciuta in treno e tornare poi ad un racconto che avrei visto molto meglio se strutturato in altro modo. Personalmente avrei raccontato la storia di Barbara e della sua amica a due voci con una struttura diversa. Ovviamente io non sono una scrittrice e le mie osservazioni sono quelle di una lettrice.
Ammetto, poi, di aver iniziato la lettura senza troppo entusiasmo. Non vado matta per le biografie di personaggi dello spettacolo e ogni volta che mi sono capitate tra le mani la scelta è stata un po' forzata. Questa volta è stato il primo libro che ho trovato a disposizione in casa avendo terminato la lettura di quello che avevo portato con me per una breve vacanza, il primo che rispondesse alle caratteristiche che mi avrebbero permesso di partecipare alla terza tappa della Challenge Le Lgs sfidano i lettori, per l'obiettivo n. 2: un libro con una donna raffigurata in copertina.
E l'ho portato al mare con me per gli ultimi sprazzi di ferie, sob!!!
Ovviamente i contenuti del libro non mi hanno lasciata indifferente. Non si può restare indifferenti davanti al dolore che un rapporto insano provoca. Mi ha fatto pensare ad altri libri letti su questo stesso argomento e mi auguro che questa testimonianza possa servire davvero ad aiutare donne che al momento non hanno la forza di dire basta.
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