Questa volta Nesbø mi ha un tantino spiazzata. La quarta avventura di Harry Hole mi ha messa davanti ad un racconto un tantino assurdo per una serie di aspetti. Più assurdo del solito, oserei dire.
Partiamo dal punto di contatto con il libro precedente, il Pettirosso. Hole è ancora alla ricerca di una spiegazione - e di un colpevole - per la morte della sua collega Hellen e questa cosa torna più volte a galla durante il racconto. Non si rassegna ad una spiegazione che non l'ha affatto convinto, ad un colpevole che è stato ucciso prima che potesse dire la sua... ne Il Pettirosso ha una collega accanto a se durante il lavoro, una collega che stima e che è davvero in gamba. Ora non ce l'ha più, morta mano di qualcuno che lui sa non essere colui che è stato individuato come il suo assassino. Ma non ha prove e l'indagine è stata chiusa da tempo.
Ora il caso è un altro.
Questa volta Hole ha a che fare con una rapina in banca finita in omicidio. Ed altre ancora, seguite alla prima, con modalità analoghe anche se - per fortuna - con epilogo diverso.
La vittima della prima rapina è morta perchè si è trovata nel posto sbagliato, nel momento sbagliato? O c'è altro sotto?
Hole troverà un contatto importante... e qui c'è il paradosso. Un uomo che dal carcere - si è costituito spontaneamente - riesce a commissionare vendette a destra e a manca, riesce a controllare la vita altrui, a fare e disfare con più velocità di chi non fosse dietro le sbarre. Un po' esagerato anche se, lo ammetto, non posso sapere se nella realtà situazioni del genere siano plausibili oppure no.
E poi la situazione in se, l'intreccio tra le persone, le storie, le colpe... Un po' intricato.
Il genere continua a piacermi, con gli alti e bassi di un autore che, comunque, continua ad intrigarmi e rispetto al quale non ho alcuna intenzione di mollare la presa.
Leggerò altro di suo. Senza ombra di dubbio. Sperando sempre in un ulteriore miglioramento che, ne sono certa, ci sarà.
Mi è stato poco chiaro qualche passaggio, mi è sfuggita qualche intuizione che, invece, evidentemente è molto chiara all'autore ma nel complesso, esagerazioni a parte, non posso dirmi del tutto delusa. Avendo letto un libro successivo a questo, con protagonista sempre Harry Hole il gigante biondo, so che Nesbø ha ottimi margini di miglioramento. E mi aspetto una crescita, migliorativa, già dal prossimo libro della serie.
Chissà se le mie aspettative saranno soddisfatte....
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